Provinciale
36100 VICENZA
Piazza Duomo 2
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C.I.F. - Centro Italiano Femminile
Chi siamo
Il
CENTRO ITALIANO FEMMINILE PROVINCIALE DI VICENZA, fondato nel 1946, è
un'associazione di donne che opera in campo civile, sociale e culturale
per contribuire alla costruzione di una democrazia solidale e di una
convivenza fondata sul rispetto dei diritti umani e della dignità della
persona secondo lo spirito e i principi cristiani.
Il CIF è
un'associazione senza fini di lucro, ed è soggetto autonomo rispetto ai
partiti politici e a qualsiasi altro movimento. Stabilisce rapporti di
collaborazione con istituzioni, enti e associazioni sia pubbliche che
private per il perseguimento delle finalità associative.
Scopi e finalità
Il CIF si propone come proprie finalità di:
- contribuire
alla crescita e allo sviluppo delle persone e delle singole comunità in
ordine alla vita sociale, culturale e politica;
- operare
per il raggiungimento di una cultura e di una democrazia paritarie in
cui sia pienamente riconosciuta la dignità della donna;
- promuovere
la presenza e la partecipazione delle donne alla vita delle
istituzioni, sensibilizzando l'opinione pubblica sui problemi della
condizione femminile;
- operare affinché sia superata ogni forma di discriminazione e sia svolta una politica di pari opportunità;
- collaborare affinché siano garantiti i diritti di tutti i soggetti sociali nel rispetto dei principi costituzionali;
- agire nelle sedi opportune con tutte le iniziative possibili per tutelare la famiglia esostenerla nei suoi compiti

Breve storia della città di Vicenza
Vicenza
è una fra le più antiche città del Veneto, ma la sua storia anteriore
alla dominazione romana è poco nota. Sembra che sia stata fondata dagli
Euganei: certo è che i Galli la tennero, poi, in loro dominio fino al
157 a.C., anno in cui fu annessa a Roma e chiamata “Vicetia” o
Vincentia”. Durante l'impero romano prosperò sotto Adriano. Fu devastata
poi dai Barbari, ma risorse coi Goti e fiorì sotto i Longobardi e i
Franchi. Nel
1001 divenne principato vescovile; mosse varie guerre alle città vicine
dal XII al XIV secolo e cadde di signoria in signoria, finché nel 1404
si diede a Venezia. Il
Cinquecento fu il suo secolo d'oro. Il Patriziato ricco, che già nel
periodo del Rinascimento aveva cominciato ad edificare bei palazzi, nel
secolo XVI arricchì la città di magnifici monumenti architettonici
dovuti, in gran parte, ad Andrea Palladio, uno fra i più grandi
architetti del 500, ed ai suoi discepoli e successori. Dopo
il periodo napoleonico, Vicenza passò all'Austria nel 1813; insorse nel
1848 e i vicentini opposero eroica resistenza a Monte Berico. Nel 1866
fu unita al Regno d'Italia. Città
di retrovie durante la prima guerra mondiale, soffrì bombardamenti
aerei: la bandiera del Comune, già fregiata di medaglia d'oro nel 1848,
ricevette le croci di guerra italiana e francese
Villa "La Rotonda" di Andrea Palladio
“Forse mai l'arte architettonica ha raggiunto un tal grado di magnificenza" (J. W. Goethe, scrivendo della visita a La Rotonda)
La Rotonda non è una villa. E’ qualcosa di più.
Nei secoli è stata visitata da poeti ed
artisti, regnanti e uomini di stato, studiosi e amanti dell’arte,
viaggiatori e turisti. A tutti La Rotonda ha donato un’emozione
indimenticabile,
quel senso di armonia e grazia a cui si risponde con un
sorriso, con un silenzio.
Dopo 500 anni, La Rotonda oggi è sempre un luogo di pura bellezza che vi aspetta per trasmettere ispirazione, cultura, gioia.

La Basilica Palladiana è l’edificio simbolo di Vicenza, vertice fra i più alti della creatività di Andrea Palladio, iscritto dall'Unesco fra i beni patrimonio dell’umanità. In pietra bianca di Piovene, la Basilica si alza maestosa sul lato sud della piazza dei Signori, cuore e salotto della città. Dal 2007 ad ora la Basilica Palladiana è stata oggetto di un complesso ed articolato intervento di restauro (architettonico, funzionale, impiantistico) con il duplice obiettivo, da un lato, di preservare la notorietà e le straordinarie qualità figurative e spaziali del monumento, dall’altro, di restituire alla città il suo edificio simbolo, garantendo il pieno utilizzo e la funzionalità del complesso, per la realizzazione di eventi culturali ed esibizioni di alto livello. Grazie alla sua centralità urbana, per la sua collocazione simbolica tra il “cuore” della Piazza dei Signori e il “ventre” della Piazza delle Erbe, nonché per la sua destinazione pubblica, la fabbrica palladiana è dunque destinata a diventare il più importante polo culturale e di interesse turistico della città di Vicenza. La Basilica Palladiana verrà restituita ai vicentini nel 2012, trasformata in moderno contenitore culturale, arricchita di nuove, inedite funzioni (culturali, commerciali, informative, civiche). Ad inaugurare l’edificio sarà, il 6 ottobre 2012, una straordinaria esposizione intitolata: “Raffaello verso Picasso - storie di sguardi, volti e figure”, curata da Linea d’Ombra in collaborazione con il Comune di Vicenza. L’esposizione di caratura internazionale presenterà più di 80 opere pittoriche e in parte scultoree di autori di pregio, oltre a innumerevoli capolavori. Ugualmente eccezionale, per la qualità degli autori e delle opere presentate, oltre che per la ricchezza dei percorsi proposti, sarà la seconda mostra – sempre curata da Linea d’Ombra - che verrà allestita nel 2014 e che sarà dedicata al paesaggio.
Teatro Olimpico
Il teatro olimpico, Capolavoro e opera estrema di Andrea Palladio, cui fu commissionato nel febbraio 1580 dall'Accademia Olimpica, sodalizio di composita estrazione sociale costituitosi a Vicenza nel 1555 con finalità culturali e scientifiche, di cui lo stesso Palladio era socio. La costruzione fu iniziata nel maggio 1580, ma Palladio non ne vide la realizzazione, per l'improvviso sopraggiungere della morte. L'Olimpico, dopo varie e complesse vicende, fu completato cinque anni più tardi e venne solennemente inaugurato il 3 marzo 1585 con la memorabile messa in scena dell'Edipo Tiranno di Sofocle. Al Teatro si giunge attraverso l'Odeo e antiodeo, due ampie sale realizzate da Vincenzo Scamozzi e decorate rispettivamente da affreschi di Francesco Maffei raffiguranti divinità e figure allegoriche (1637 ca) e da un fregio monocromo di rilevante interesse documentario (1595 ca), riproducente allestimenti teatrali curati dall'Accademia prima della costruzione dell'Olimpico (Amor costante, Sofonisba) e spettacoli o manifestazioni ospitate all'interno del nuovo teatro (Edipo Re, ambasceria dei legati giapponesi). All'interno di uno spazio chiuso che vuole simulare l'ambientazione all'aperto dei teatri classici, Palladio dispone una monumentale scenafronte fiancheggiata da due ali o versure e una cavea semiellittica di tredici gradoni, conclusa alla sommità da un'esedra a colonne, in parte aperta in parte a nicchie entro muro. Nei tabernacoli e sui plinti della struttura architettonica sono collocate le statue degli Accademici committenti del Teatro, abbigliati all'antica. Nell'ordine più alto una serie di splendidi bassorilievi raffiguranti Storie di Ercole, di Ruggero Bascapì Al di là delle tre aperture della scenafronte si staccano le prospettive lignee raffiguranti le vie di Tebe, realizzate da Vincenzo Scamozzi per lo spettacolo inaugurale dell'Edipo Tiranno e divenute fisse e immutabili nel tempo. Breve Storia del Teatro Olimpico Attorno al 1580 l'Accademia Olimpica di Vicenza, circolo culturale aristocratico nato qualche decennio prima dalla fusione di Vari analoghi organismi cittadini, diede incarico ad Andrea Palladio, architetto illustre nonché accademico, di progettare uno spazio teatrale per rappresentazioni e cerimonie da edificarsi nell'antica area del Castello del Territorio, all'estremità est della zona storica della città. Il progetto doveva programmaticamente ispirarsi al modello di teatro "all'antica", sulla scia della riscoperta rinascimentale degli studi di Vitruvio, e nel contempo fungere da luogo autocelebrativo per l'aristocrazia Vicentina, ispirandosi agli stessi ideali classici Vagheggiati dai componenti dell'Accademia. Il Palladio completò il progetto del Teatro ma non fece in tempo a portarne a termine la realizzazione, che fu affidata all'architetto Vicentino Vincenzo Scamozzi: questi Vi aggiunse le scenografie per lo spettacolo inaugurale (quelle Visibili ancora oggi) e le adiacenti sale dell'Odèo e dell'Antiodèo. Nuovo Teatro Comunale Città di Vicenza
Il Teatro Comunale Città di Vicenza è stato progettato dall'architetto Gino Valle ed è stato inaugurato il 10 dicembre 2007. Il Teatro Comunale si affaccia su viale Mazzini e via dei Cairoli. La superficie totale dell’edificio è di 5500 metri quadrati. L’esterno è caratterizzato da un rivestimento in mattoni a faccia vista e fasce in pietra bianca di Vicenza che dialogano con le vicine mura scaligere.
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